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Il caso U.S.A.I.D. tra aiuti umanitari e cambiamento di regime

February 18, 2025

Notizie, Politica

Tra le vittime della motosega adoperata da Donald Trump e Elon Musk nelle prime settimane della sua presidenza c’è la U.S.A.I.D., l’Agenzia per lo Sviluppo Internazionale degli Stati Uniti. Si tratta di un braccio del Dipartimento di Stato americano, presente in tutto il mondo, che gestisce oltre 40 miliardi di dollari all’anno, destinati in parte a programmi utili per aiutare le persone in difficoltà, e in parte a obiettivi politici legati alla promozione della democrazia, così come intesa da Washington.

La mossa di Trump, attuata nella pratica dal neo-segretario di Stato Marco Rubio, è stata annunciata come un modo per garantire che tutte le azioni del governo americano siano in linea con i valori culturali, così come interpretati dall’attuale Casa Bianca. L’obiettivo è quindi porre uno stop, in particolare, ai milioni di dollari destinati a programmi come “l’uguaglianza di genere per il cambiamento climatico” in Tanzania o “le organizzazioni guidate da persone transgender per l’assistenza sanitaria e le opportunità economiche” in Guatemala. Questi sono gli esempi che i sostenitori dell’amministrazione citano per dimostrare la necessità di agire in modo deciso per fermare le iniziative discutibili dell’agenzia.

Allo stesso tempo, però, ciò significa interrompere miliardi di dollari destinati all’assistenza alimentare e sanitaria nelle zone più sfortunate del mondo. In alcuni casi, aumenterà il rischio di carestia e si limiterà la lotta alla malaria. Le conseguenze saranno reali sia per le popolazioni locali sia per l’immagine degli Stati Uniti. Tra l’altro, nel congelare tutti gli aiuti esteri, Trump ha bloccato anche i programmi per il trattamento dell’HIV nei paesi africani, come il Sudafrica e il Malawi, che fanno parte dell’iniziativa PEPFAR, lanciata nel 2003 dal presidente repubblicano George W. Bush.

Dall’altra parte, esistono critiche più che legittime a U.S.A.I.D. Di fatto, si tratta di un’agenzia che assiste il Dipartimento di Stato e la CIA nella promozione della democrazia nel mondo, un’attività che spesso contribuisce ai piani per il cambiamento di regime. Per esempio, ha fornito ingenti fondi ai gruppi di opposizione in Ucraina nel corso degli anni, così come in Venezuela, nel tentativo di rovesciare il governo. In questi e in molti altri casi, gli aiuti sono in realtà uno strumento utile per le operazioni di intelligence. Tanto che, in alcune situazioni, il lavoro sanitario è stato utilizzato come copertura per incitare alla ribellione, come accadde a Cuba circa 15 anni fa.

Qualcuno potrebbe considerare queste attività positive, un modo giustificabile per promuovere chi abbraccia i valori democratici dell’Occidente. Tuttavia, è necessario considerare il rischio di operazioni clandestine di questo tipo, che spesso coinvolgono gruppi meno democratici del previsto – come nel caso della destra in Ucraina – e che rappresentano un canale attraverso cui le istituzioni americane possono portare avanti iniziative non necessariamente in linea con la volontà del presidente in carica. È comprensibile che Trump e i suoi collaboratori vogliano garantirsi il controllo di questo braccio del governo americano, per allinearlo alle priorità della nuova amministrazione. Il problema immediato, però, è che vengono interrotti programmi essenziali per molte persone nei paesi più sfortunati del mondo. Più in generale, sarebbe opportuno spiegare al pubblico la questione del ruolo politico di U.S.A.I.D., chiarendo che l’obiettivo è porre fine agli interventi in stile cambiamento di regime, e non solo concentrarsi sulla lotta contro la promozione di teorie culturali come il gender.

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