Quando alla fine di aprile l’ambasciatore cinese a Parigi, Lu Shaye, ha espresso dubbi sullo “status effettivo” dei paesi ex-sovietici, il governo cinese si è affrettato a intervenire. L’ambasciata ha diffuso un comunicato in cui si afferma che “non si tratta di una dichiarazione della nostra politica… ma dell’espressione di punti di vista personali durante un’intervista televisiva”, e il portavoce del ministero degli Esteri ha dichiarato che la Cina rispetta la sovranità degli stati nati dal crollo dell’Unione Sovietica.
Tuttavia, secondo fonti a Washington, le parole dell’ambasciatore sono effettivamente condivise dai vertici cinesi, anche se riconoscono la necessità di non esprimerle pubblicamente. Pechino è stata costretta a fare retromarcia, portando anche alla telefonata tra Xi Jinping e Volodymyr Zelensky, poiché una delle principali preoccupazioni della Cina in questo momento è evitare di “perdere” l’Europa.
oppure
May 7, 2023
Notizie, Strategia