– di Andrew Spannaus –
I leader europei cominciano a chiedere come uscire dalla guerra Russia-Ucraina. Finora tra Stati Uniti e Europa c’è stata una sostanziale unità nel perseguire la guerra economica contro la Russia e fornire aiuti militari all’Ucraina, nonostante i timori iniziali di resistenza da parte di paesi come la Germania e la Francia, per non parlare della tendenza storica dell’Italia a costruire rapporti favorevoli con i paesi dell’Est e del Medio Oriente. Mantenere la coesione sia all’interno della Nato sia con gli alleati esterni è stata infatti il principale obiettivo di Washington in questa crisi, mentre Vladimir Putin sperava proprio di dividere Europa e Usa grazie agli interessi economici della prima, che sente di più le ripercussioni delle sanzioni rispetto all’America.
Nei fatti, però, questa unità comincia ad incrinarsi. E’ stato il presidente francese Emmanuel Macron a ricordare durante una conferenza stampa a Strasburgo il 9 maggio che sarà necessario sedersi ad un tavolo, e che non si potrà discutere con l’obiettivo di umiliare la Russia. E’ dall’inizio della crisi che Macron cerca di mantenere aperto il canale con Putin, seppur con risultati deludenti.
Poi, Mario Draghi è volato a Washington, e ha sentito la necessità di cambiare linea, iniziando il suo incontro con Joe Biden con parole sorprendenti, almeno rispetto alla linea fortemente “leale” dimostrata fino ad allora: “Dobbiamo utilizzare ogni canale per la pace, per un cessate il fuoco e l’avvio di negoziati credibili”.
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May 15, 2022
Economia, Politica