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Le vulnerabilità degli Usa

March 13, 2020

Economia, Notizie

– di Andrew Spannaus –

Nel suo discorso alla nazione dell’11 marzo il presidente americano Donald Trump ha annunciato una serie di misure per contrastare la diffusione del coronavirus negli Stati Uniti, che verosimilmente dovranno essere potenziate rapidamente nelle prossime settimane, un po’ com’è successo in Italia. Vietare i voli dall’Europa non sarà particolarmente efficace visto che ci sono già migliaia di casi dentro gli Stati Uniti. Dall’altra parte il Congresso Usa tratta con la Casa Bianca su una serie di misure a sostegno dell’economia, a partire da finanziamenti per le cure sanitarie, congedi pagati per i lavoratori, e aumenti dei sussidi di disoccupazione.

L’impatto di questa crisi rischia di essere difficile da gestire, a causa di alcune caratteristiche dell’economia americana. Il mercato del lavoro negli Usa è molto flessibile, e infatti il 60 per cento dei lavoratori americani sono retribuiti a ore; se le attività si fermano, si rischiano forti difficoltà per milioni di persone che sono senza una rete di protezione.

Ci sono anche problemi sorprendenti legati alla chiusura delle scuole. Molti genitori non hanno opzioni valide per l’assistenza dei bambini, così devono lasciare i figli da soli o addirittura in luoghi pubblici della propria comunità. Ma forse il problema più grave riguarda l’alimentazione. Secondo il Dipartimento dell’Agricoltura (USDA) più di 30 milioni di bambini americani dipendono dai pasti offerti dal sistema scolastico pubblico; non andare a scuola significa patire la fame. Il governo americano ha un bel daffare per evitare che questa crisi diventi una catastrofe per una fetta importante della società.

– Newsletter Transatlantico N. 8-2020

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