(free) – di Paolo Balmas –
Il segretario di stato degli Stati Uniti, Mike Pompeo, ha incontrato questa settimana il presidente Putin a Sochi. Il generale giudizio degli osservatori è positivo, in quanto i due rappresentanti avrebbero mostrato la volontà di mantenere un dialogo aperto al fine di distendere le tensioni fra i due paesi. A quanto pare, Pompeo e Putin non hanno parlato della situazione in Ucraina. Pompeo ne aveva già parlato con il ministro degli esteri russo Lavrov nelle ore precedenti. Certamente, in questi giorni, vi sono questioni che attraggono l’attenzione con più forza. Fra queste, l’imminente futuro della Corea del Nord e il precipitare degli eventi in Medio Oriente.
Per il Cremlino, la Corea rappresenta un tema fondamentale per lo sviluppo della regione estremorientale russa, quanto per lo sviluppo del commercio e del mercato energetico nell’intera regione. Le relazioni russe con Tokyo, Seoul e Pechino, dipendono in parte anche dall’evoluzione della questione coreana. Ancora di più, il Medio Oriente costituisce il terreno dove Washington e Mosca devono trovare un accordo solido al fine di evitare un potenziale disastro. Mentre la tensione aumenta in tutta la regione e in particolare nel Golfo, la Russia si trova in contrasto con gli Stati Uniti su vari fronti. Primo fra tutti, il suo rapporto con Teheran, al quale si aggiungono i rapporti con Ankara, Damasco e Il Cairo. Seppur lontano nello spazio, non bisogna sottovalutare la relazione della Russia con il Venezuela, strettamente legata alla più ampia riorganizzazione del mercato energetico mondiale i cui obiettivi principali, fra gli altri, sono il ridimensionamento dei mercati russo, iraniano e venezuelano.
Per mantenere il dialogo aperto con Mosca, l’amministrazione Trump dovrà trattare anche con il proprio Congresso. Nelle stesse ore del viaggio di Pompeo a Sochi, infatti, un gruppo misto di senatori, guidati dal repubblicano Ted Cruz, ha proposto una legge per bloccare il progetto di Nord Stream II, un gasdotto da 12 miliardi di dollari che la Russia sta costruendo nel Mar Baltico per aumentare il flusso di gas verso la Germania e l’Unione Europea. Nel progetto sono coinvolte le europee Uniper, Wintershell (gruppo BASF), Shell, OMV e Engie. La legge, che si traduce in sanzioni contro tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione del progetto, dovrà essere approvata dal Congresso e in seguito firmata da Trump.
– Newsletter Transatlantico N. 15-2019
May 19, 2019
Notizie, Politica, Strategia