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Il Presidente russo Vladimir Putin starebbe cercando di raggiungere un accordo con gli Stati Uniti per facilitare il ritiro dell’Iran dalla Siria, chiedendo in cambio la rimozione di alcune delle sanzioni americane sulla Repubblica islamica. Secondo un resoconto pubblicato dal sito Axios.com, l’informazione è stata rivelata dal Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu durante un’audizione chiusa allo Knesset, il Parlamento d’Israele, il 19 novembre. Netanyahu avrebbe aggiunto che l’inviato speciale Usa per la Siria, James Jeffrey, ha incontrato i rappresentanti russi a Vienna l’8 novembre per discutere la questione, pochi giorni dopo un incontro di Jeffrey con lo stesso Netanyahu.
Interpellato sulla questione, un funzionario del Dipartimento di Stato Usa ha confermato solo che sono in corso discussioni diplomatiche, sottolineando che non si commentano trattative del genere. Anche i russi sono rimasti zitti, con un “no comment” pronunciato dal portavoce del Cremlino Dimitry Peskov. Le parole di Jeffrey il giorno successivo sembrano confermare l’attenzione al tema: “Vediamo di nuovo un processo politico che possa portare ad un governo siriano riformato e alla rimozione delle truppe non solo siriane, ma tutte le truppe straniere che sono arrivate dal 2011. Questo non include i russi che c’erano già prima, ma tutte le altre forze che crediamo sarebbero pronte a partire se andassero via gli iraniani, e se ci fosse una soluzione politica”.
Tuttavia negli stessi giorni, il 20 novembre, il Segretario di Stato Usa Mike Pompeo ha annunciato nuove sanzioni sull’Iran e sulla Russia, in merito ai trasferimenti petroliferi verso la Siria. Le sanzioni mirano a colpire una “rete […] che il regime iraniano e la Russia stanno utilizzando per fornire milioni di barili di petrolio al regime di Assad”. I soldi ricavati finirebbero nelle mani di Hezbollah e Hamas.
In una dichiarazione del Dipartimento di Stato si dice che l’obiettivo è di contrastare le attività destabilizzanti dell’Iran, e anche di “ottenere la rimozione di tutte le forze iraniane dalla Siria”. La risposta russa non si è fatta attendere. Il Ministero degli Esteri ha chiesto se gli Stati Uniti sostengono i terroristi e mirano a bloccare la ricostruzione del paese. Sullo sfondo rimane la questione del ruolo di Assad, sostenuto ancora dalla Russia, ma di nuovo preso di mira da Washington.
– Newsletter Transatlantico N. 38-2018
November 26, 2018
Notizie, Strategia