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Trade US China

Da Washington a Ottawa, le sfide di Pechino

December 18, 2018

Economia, Notizie, Politica

(free) – di Paolo Balmas –

In Cina è stato confermato il fermo del secondo cittadino canadese, Michael Spavor, con l’accusa di minaccia alla sicurezza nazionale. Di base nella città cinese di Dandong, l’uomo d’affari canadese, come hanno riportato alcune testate, mantiene rapporti con la Corea del Nord. Con le stesse accuse, lo scorso lunedì, invece, è stato fermato un ex diplomatico canadese, Michael Kovrig, attualmente consulente per l’Asia nordorientale per l’ong International Crisis Group. Il portavoce del Ministro degli Esteri cinese, Lu Kang, ha dichiarato che le operazioni sono state eseguite rispettando le procedure legali e che l’ambasciata canadese a Pechino è informata della situazione. I due fermi sembrano essere una risposta all’arresto della cittadina cinese ed executive manager di Huawei Technologies, Meng Wanzhou, avvenuto in Canada pochi giorni fa. La nota donna d’affari è stata tuttavia rilasciata, dopo tre giorni di interrogatori, su pagamento di una cauzione di 10 milioni di dollari canadesi. In ogni caso, gli arresti in Cina lasciano pensare, oltre a una possibile ritorsione, a due questioni alle quali Pechino dedica una certa attenzione: da un lato l’interesse canadese nella potenziale presenza di terre rare in Corea del Nord (argomento dibattuto pochi anni addietro) e, dall’altro, la presenza poco amata di ong, o di loro attivisti, su territorio cinese.

Mentre le tensioni con Ottawa aumentano, Pechino sembra proiettata verso una distensione sul fronte del confronto con Washington. Dopo la tregua stipulata fra Trump e Xi, il Ministro del Commercio cinese, infatti, ha dichiarato che la Cina è aperta e pronta ad accogliere una delegazione statunitense per portare ulteriormente avanti le negoziazioni in corso. La dichiarazione effettuata da Gao Feng, portavoce del Ministro, è giunta sulle testate occidentali in seguito alla sigla di un accordo che prevede l’acquisto da parte di Pechino di circa mezzo milione di tonnellate di soia americana (secondo alcune fonti si tratterebbe di un milione e mezzo di tonnellate), al costo approssimativo di 180 milioni di dollari Usa. Questo rappresenta il primo grande contratto commerciale dopo i recenti incontri fra i rappresentanti delle due potenze, avvenuti durante il mese di dicembre. La soia è una delle principali materie prime alimentari che la Cina importa dagli Usa (primo produttore al mondo con oltre 100 milioni di tonnellate l’anno). Trump aveva già confermato ai giornalisti di Reuters che la Cina avrebbe acquistato un immenso carico di soia, per la gioia dei produttori statunitensi che hanno registrato un record di produzione quest’anno. Inoltre, Trump ha affermato che un accordo sulle auto prodotte negli Usa da esportare in Cina, sarà presto firmato.

– Newsletter Transatlantico N. 41-2018

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