– di Paolo Balmas –
In una conferenza tenutasi a Lussemburgo questa settimana, il professor Bo Ji, una figura eclettica della Cheung Kong Graduate School of Business (CKGSB), che fra le altre cose, si occupa di internazionalizzazione delle imprese occidentali in Cina, ha presentato il programma e alcuni dati della rivoluzione verde in Cina. Secondo Ji, la trasformazione da economia rossa (definita dalle fonti fossili per la produzione di energia e da sprechi ormai insostenibili) a verde (nel senso più ampio di green economy), è una delle componenti fondamentali della riforma strutturale che la Cina sta mettendo in atto. Non si tratta, quindi, solo di riorganizzare il sistema di produzione e spostare il focus dall’export; non si tratta solo di puntare alla qualità a discapito della quantità. Il principale obiettivo è pensare in un modo nuovo all’ambiente, al cambio climatico e all’acqua. Il programma del governo, che si svolgerà nei prossimi 13 anni, è stato definito China 3.0 e presenta tre dimensioni: efficienza energetica, protezione ambientale e assottigliamento delle differenze fra ricchi e poveri.
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December 4, 2018
Economia, Notizie, Politica