– di Andrew Spannaus –
La volontà dichiarata dal Presidente Usa Donald Trump di cercare un accordo con la Russia sulla questione dell’Ucraina è sotto attacco da più parti, compreso da dentro la sua Amministrazione. Di conseguenza cominciano ad uscire segnali contrastanti in merito alle intenzioni della Casa Bianca, sollevando dubbi sulla probabilità di un cambiamento di rotta deciso rispetto alla politica estera perseguita dall’establishment americano negli ultimi anni.
Il principale elemento di novità è la dichiarazione dell’Ambasciatrice americana all’Onu Nikki Haley alla fine della scorsa settimana. Nel suo primo intervento al Consiglio di Sicurezza Haley ha addossato alla Russia tutta la colpa per l’aumento delle ostilità nell’ultima settimana, e ha proseguito con una dichiarazione non diversa dalla precedente Amministrazione:
“Gli Stati Uniti continuano a condannare e chiedere la fine immediata dell’occupazione russa della Crimea. La Crimea fa parte dell’Ucraina. Le nostre sanzioni in relazione alla Crimea rimarranno in vigore fino a quando la Russia non restituirà il controllo della penisola all’Ucraina”.
A Washington ci sono diverse interpretazioni di questa uscita dell’Ambasciatrice, considerando che il Presidente continua a dichiarare la sua volontà di migliorare i rapporti con la Russia, anche in una nuova intervista trasmessa ieri durante il Superbowl.
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February 7, 2017
Notizie, Strategia