(free) – di Paolo Balmas –
Shinzo Abe è stato il primo capo di Stato a incontrare Donald Trump ancora prima dell’insediamento alla Casa Bianca. Il governo giapponese ha immediatamente accolto l’elezione di Trump e, mentre i rappresentanti di tutto il mondo si riprendevano dallo shock, Abe non esitava a entrare nella Trump Tower di New York.
Di rientro dal secondo incontro, quello ufficiale del 10 febbraio 2017, Abe ha dovuto affrontare un’interrogazione del Lower House Budget Committee. Alle domande dell’ex Ministro degli Esteri, Seiji Maehara (Partito democratico, principale avversario del Partito liberal democratico di Abe), il Primo Ministro ha risposto che il Giappone non ha altra scelta se non allinearsi alla posizione di Trump, malgrado le forti critiche rivolte al presidente Trump sia in Giappone che sullo scenario internazionale.
Abe ha dichiarato che dovrà mostrare al mondo l’alleanza del Giappone con la nuova Amministrazione degli Stati Uniti e che dovrà assumere la funzione di ponte fra questa e alcuni leader che hanno mostrato scetticismo nei suoi confronti. Ha concluso con la dichiarazione, riportata dall’Asai Shinbun, secondo cui il Giappone “dovrà agire in modo che il mondo non si divida”.
Il Giappone sta vivendo un cambiamento nell’ambito delle relazioni internazionali, oltre alle riforme interne, delle forze armate e del sistema di sicurezza. Inoltre, ha intrapreso una serie di attività per riorganizzare i rapporti con i grandi vicini, Russia e Cina. Ma al centro del suo ruolo geopolitico rimane comunque l’alleanza con Washington. A marzo Shinzo Abe incontrerà in Germania Angela Merkel.
– Newsletter Transatlantico N. 11-2017
February 24, 2017
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