– di Andrew Spannaus –
Continuano le accuse contro la Russia di commettere atti ostili di pirateria informatica negli Stati Uniti, ma l’ultimo caso, riguardante la rete elettrica nello stato del Vermont, si è rivelato un falso, indicando i pericoli del clima di paranoia anti-russa che si è sviluppato negli ultimi mesi.
Il 31 dicembre il Washington Post ha pubblicato un articolo denunciando la violazione dei computer della società Burlington Electric del Vermont, che gestisce la fornitura di corrente elettrica, provocando grande subbuglio tra la stampa e nel mondo politico. Le nuove rivelazioni sembravano confermare le paure in merito alla volontà di Vladimir Putin di mettere in difficoltà l’America attraverso azioni di hackeraggio; inoltre, andavano a rafforzare le preoccupazioni in merito alla volontà del Presidente eletto Donald Trump di migliorare i rapporti con la Russia, orientamento considerato ancora più pericoloso considerando le apparenti operazioni nefaste del nemico geopolitico.
Tuttavia, dopo poche ore i redattori del giornale di Washington hanno dovuto fare marcia indietro. Le affermazioni iniziali erano che un codice utilizzato dagli hacker già identificati come vicini alla Russia era stato trovato in un computer della società del Vermont. Dopo aver effettuato delle verifiche ulteriori – successivamente alla pubblicazione dell’articolo – si è scoperto che 1. si trattava di un tipo di malware abbastanza comune, e 2. che il computer non era nemmeno connesso alla rete elettrica.
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January 6, 2017
Notizie, Politica