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Sia in Ungheria che in Finlandia, la realizzazione delle nuove centrali nucleari subisce ulteriori ritardi, ma per diverse ragioni. Nel paese scandinavo, l’accensione della centrale Olkiluoto 3 è stata fissata per maggio 2019, sei mesi più tardi di quanto previsto dall’ultimo annuncio di ritardi sui lavori. Il progetto finlandese, operato da Areva e da Siemens è in corso da quasi dieci anni.
Una sorte del tutto diversa spetta al progetto russo, di 12 miliardi di euro, per la costruzione di due reattori in Ungheria. In questo caso, il ritardo è dovuto a questioni burocratiche. Da un lato l’Unione Europea sta controllando che le procedure effettuate dallo Stato ungherese e dalla russa Rosatom siano del tutto in regola. Dall’altro, la richiesta dei permessi per l’inizio dei lavori ancora non è stata presentata ufficialmente. Intanto, la Rosatom prevede di cominciare la costruzione a inizio 2018, ma l’approvazione dei permessi potrebbe impiegare fino a quindici mesi per essere rilasciata. L’entrata in funzione dei reattori era prevista per il 2025 e già si parla di date comprese fra il 2026 e il 2027.
– Newsletter Transatlantico N. 43-2017
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October 13, 2017
Economia, Notizie