(free) – di Andrew Spannaus –
Nel tentativo di distanziarsi dal proprio passato di dirigente della Goldman Sachs, il candidato democratico per governatore del New Jersey, Phil Murphy, ha fatto una proposta insolita: creare una banca pubblica che avrebbe il compito di aiutare famiglie e imprese, e investire nelle infrastrutture per migliorare l’economia dello stato. La “banca del popolo” viene osteggiata dai rappresentanti delle banche tradizionali, che affermano che un istituto pubblico non potrebbe sfuggire dalla corruzione, e che sarebbe comunque soggetta al rischio di mercato. Murphy però evoca le “grandi idee”, e parla addirittura di come “togliere i soldi da Wall Street” a favore del popolo.
L’idea di base è che tutti i soldi pubblici, provenienti dal gettito fiscale per esempio, andrebbero depositati nella banca. Mentre ora quei fondi vanno a banche che li utilizzano come e dove vogliono – anche all’estero o per operazioni speculative – un istituto pubblico avrebbe il compito di finanziare le pmi, prestare soldi agli studenti, e garantire investimenti infrastrutturali su piccola scala. In questo modo, invece di dover ricorrere al mercato delle obbligazioni, lo stato potrebbe agire in modo più veloce e con minori costi, e forse anche fare un piccolo profitto da versare nelle casse pubbliche.
Esiste un modello da seguire negli Stati Uniti, la Bank of North Dakota, istituto fondato nel 1915 dal socialista A.C. Townley, con l’obiettivo di fornire prestiti a basso tasso d’interesse agli agricoltori e in settori economici connessi. La banca è sopravvissuta fino ad oggi, e funziona come una sorta di banca centrale a livello del singolo stato, abbattendo il rischio delle banche private e contribuendo al finanziamento di progetti importanti. Le istituzioni statali vi depositano i propri fondi, e la liquidità può essere utilizzata anche per ridare impulso alle banche private in momenti di riduzione del credito sul mercato. I critici fanno notare che la North Dakota è piccola e non ha la storia di corruzione che ha il New Jersey, ma comunque la banca pubblica ha dimostrato negli ultimi anni non solo che è in grado di fare profitti continui, ma anche di aver contribuito a mantenere vivace l’economia della regione durante la grande crisi finanziaria ed economica esplosa nel 2007-2008.
– Newsletter Transatlantico N. 47-2017
November 13, 2017
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