Newsletter Infrastrutture n. 3-2017 – a cura di Paolo Balmas –
Iran – Investimenti per lo sviluppo economico –
L’ammodernamento delle infrastrutture iraniane è al centro dei piani per lo sviluppo economico del paese. Si dovranno investire circa 500 miliardi di dollari nell’arco dei prossimi 5-6 anni. Di questi, più di cento saranno rivolti al settore dell’edilizia. L’ambito dei trasporti e della logistica, in cui rientrano i collegamenti con il porto di Chabahar e il Corridoio Nord-Sud che unirà l’Europa all’India, sono fondamentali per lo sviluppo del commercio iraniano interno e regionale. Tuttavia, è naturale che una particolare attenzione sia rivolta al settore degli idrocarburi.
Per tornare a essere competitiva nell’attuale mercato, l’Iran, oltre a rinnovare e ampliare la flotta per il trasporto di gas e greggio, è obbligata a una spesa di almeno 8,6 miliardi di dollari per l’ammodernamento delle nove raffinerie che possiede. I programmi sono attualmente in fase di negoziazione con imprese cinesi, sudcoreane e giapponesi. A un consorzio di queste ultime, costituito dalla Mitsui, dalla Marubeni e dalla Chiyoda Corporation, sarà affidato un progetto da 3,6 miliardi per il complesso più grande di Isfahan; alla sudcoreana Daelim, un altro impianto di Isfahan da 2 miliardi; alla cinese Sinopec, con ogni probabilità, l’impianto di Abadan (fondato nel 1912 da quella che poi diventerà la BP), da 1,3 miliardi. La capacità attuale delle nove raffinerie è di 1,7 milioni di barili al giorno. Nel piano di sviluppo iraniano sono previsti i progetti per la costruzione di dodici nuove raffinerie.
La National Oil Refining and Distribution Company (NIORDC) si sta occupando degli studi di fattibilità per la realizzazione di due raffinerie, da realizzare in Spagna e in Brasile dalla National Iranian Oil Company (NIOC).
Attualmente, Teheran ha individuato 29 compagnie petrolifere, europee e asiatiche, che potranno partecipare alle gare relative a settanta progetti nel settore degli idrocarburi. Le compagnie statunitensi, che secondo le fonti iraniane non si sono presentate, sono state tagliate fuori dal Congresso degli Stati Uniti, a causa delle sanzioni ancora in forza che impediscono loro di entrare nel mercato iraniano.
Il piano per lo sviluppo economico dell’Iran prevede anche investimenti per tre miliardi di dollari nelle rinnovabili. Per il momento, sono in costruzione tre impianti da 7 MW ognuno e altri sono stati recentemente completati. L’obiettivo è di aggiungere una potenza di 5 GW alla rete elettrica.
Infine, per quanto riguarda il commercio, la zona di libero scambio istituita sull’isola di Qeshm, ha già attratto investimenti stranieri.
Deutsche Bank non finanzierà più il settore del carbone
La Deutsche Bank ha deciso di non finanziare più progetti di centrali elettriche alimentate a carbone, né l’estrazione del carbone stesso, al fine di rispettare gli impegni presi con il trattato di Parigi sul clima del 2015 (COP 21). Il comunicato è stato rilasciato il 31 gennaio 2017, lo stesso giorno in cui è stata recapitata alla banca una multa di 670 milioni di euro per aver organizzato un sistema di riciclaggio di denaro proveniente dalla Russia. Si è calcolato che il giro d’affari abbia raggiunto i dieci miliardi di dollari. La Deutsche Bank, inoltre, ha dichiarato di voler progressivamente abbandonare le posizioni attuali nel settore del carbone.
L’AIIB e l’IFC siglano un ISDA
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February 27, 2017
Economia