– analisi di Andrew Spannaus –
La fazione “nazionalista” in Russia comincia ad esprimere preoccupazioni in merito alla strategia di Vladimir Putin di collaborare con gli Stati Uniti. Alcuni personaggi di peso nel mondo della sicurezza russa sono convinti che i tentativi di Washington di ottenere una distensione con Mosca, evidente soprattutto nel lavoro diplomatico intorno alla Siria, non siano sinceri, ma nascondono la volontà di intrappolare la Russia in un pantano e di creare un falso senso di sicurezza mentre vanno avanti i piani aggressivi nei confronti del vecchio nemico della Guerra Fredda.
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La situazione è complessa, grazie anche alle posizioni eterogenee all’interno delle istituzioni occidentali. Le aperture di Obama e Kerry sui temi dell’Iran e della Siria non sono condivise da tutti, ma rappresentano una strategia funzionale ad entrambe le parti. L’Amministrazione attuale è cosciente dei legami profondi tra la Russia e le istituzioni militari siriane; per questo riconosce gli interessi russi nella stabilità, e si rende conto anche dell’impossibilità di risolvere la situazione senza un qualche tipo di collaborazione.
Allo stesso tempo Obama ha bisogno di lavorare a livello diplomatico per porre fine alla pericolosa strategia di cambiamento di regime degli ultimi anni, che nel caso siriano potrebbe portare al potere i peggiori estremisti in uno stato fallito.
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May 21, 2016
Strategia