(free) – di Paolo Balmas –
Il 2 marzo 2016, le Nazioni Unite hanno votato a favore di una serie di nuove Sanzioni contro Pyongyang. La Risoluzione prevede il controllo di ogni cargo in entrata e in uscita dalle acque nazionali nordcoreane e impone il divieto sul commercio di qualsiasi tipo di sistema d’arma.
La Corea del Sud ha reagito all’ultimo esperimento nucleare e al lancio di un missile balistico per la messa in orbita di un satellite, effettuati dal governo del Nord nelle prime settimane del 2016, con l’implementazione del programma di difesa missilistica fornito dalla statunitense Lockheed Martin.
La Cina si era detta preoccupata della scelta di Seoul in quanto avrebbe alterato il già difficile equilibrio geopolitico del Pacifico del Nord.
Tuttavia, l’intesa dimostrata negli ultimi mesi fra Washington e Pechino, in altri ambiti internazionali, può gettare le basi di una collaborazione più intensa fra le due potenze sul fronte della Corea del Nord.
Intanto, il 3 marzo, in risposta alla Risoluzione, Pyongyang ha effettuato una serie di lanci di missili a corto raggio caduti in mare aperto, ma in direzione del Giappone. Il governo di Shinzo Abe fa sapere che l’atto provocatorio della Corea del Nord non ha in nessun modo compromesso la sicurezza del Giappone.
Il 5 marzo c’è stato il primo fermo di una nave nordcoreana in acque territoriali filippine, al fine di effettuare l’ispezione secondo la nuova Risoluzione dell’Onu.
– Newsletter Transatlantico N. 17-2016
March 8, 2016
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