(free) – L’ex Segretario della Difesa Usa William Perry ha scritto un commento il 20 gennaio intitolato “Il rischio di una catastrofe nucleare è maggiore oggi che durante la Guerra Fredda”. Con questo titolo forte dapprima Perry ripercorre i momenti più pericolosi del confronto passato tra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica, dalla crisi di Cuba del 1962 ai vari falsi allarmi che hanno portato il mondo vicino all’estinzione nei decenni del Secondo dopoguerra. Poi esprime la sua paura che “siamo sull’orlo di una nuova corsa agli armamenti nucleari” che ci sta riportando verso la mentalità della Guerra Fredda.
L’obiettivo principale delle riflessioni di Perry sono i piani per l’ammodernamento degli arsenali. La Russia lo sta già facendo, e lo annuncia a gran voce. Secondo l’ex capo del Pentagono le dichiarazioni bellicose sono essenzialmente retoriche, ma si preoccupa che la risposta naturale da parte occidentale è di rispondere alla pari, sia con le minacce che con gli investimenti negli armamenti. La tentazione di una risposta simmetrica è forte, secondo Perry, ma i costi e i pericoli insiti nella strategia di potenziare le forze nucleari sono tanti; mettono a rischio la sopravvivenza della civiltà.
Per questo l’autore propone di spostare l’attenzione verso la diplomazia:
“Non dovremmo accettare l’idea che la diplomazia sia incapace di ridurre l’antagonismo tra gli Stati Uniti e la Russia, come non abbiamo accettato l’impossibilità di utilizzare la diplomazia con l’Iran. Abbiamo molti interessi comuni con la Russia. Anche se continuiamo ad affrontare Mosca su certe questioni contese, dobbiamo lavorare insieme su altre, come la prevenzione della proliferazione e del terrorismo nucleare”.
In termini pratici Perry fa una proposta che ridurrebbe fortemente la spesa sulle armi nucleari e anche la corsa agli armamenti tra le due superpotenze: rimuovere alcuni aspetti del famoso “triade” nucleare, cioè la possibilità di dispiegare bombe nucleare da terra, dal mare e dall’aria. Perry propone di eliminare gli ICBM, i missili intercontinentali, e anche gli ALCM, il missile cruise ancora in fase di sviluppo che sarebbe capace di portare le testate nucleari.
L’ex Segretario della Difesa crede che ci sarebbero dei benefici in termini di stabilità, in quanto non si diminuirebbe il deterrente nucleare, ma si toglierebbe una delle fonti principali di rischio di una guerra accidentale.
– Newsletter Transatlantico N. 5-2016
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January 23, 2016
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