(free) – di Paolo Balmas –
L’attesa visita di Vladimir Putin in Giappone è in corso. Il Presidente russo è arrivato il 15 dicembre 2016, a Nagato, città natale di Shinzo Abe nel sud-ovest del Paese. La città si affaccia proprio sulle acque del Mare del Giappone dove 111 anni fa la flotta russa fu sconfitta dalla marina imperiale giapponese nella battaglia di Tsushima (maggio 1905). Sebbene sia passato più di un secolo, i due leader si incontrano proprio per trovare un’intesa sulle questioni che anche allora avevano messo irrimediabilmente Mosca e Tokyo l’una contro l’altra: il commercio e il controllo territoriale nel Pacifico nord-occidentale.
I temi affrontati, infatti, sono stati principalmente rivolti a questioni di sicurezza internazionale, alla cooperazione economica e, soprattutto, alla risoluzione della disputa territoriale relativa alle isole a nord del Hokkaido (Curili per i russi, Territori del Nord per i giapponesi). La risoluzione è avvertita come passaggio necessario per sviluppare un florido rapporto economico e per ratificare un trattato di pace atteso ormai da oltre settanta anni.
Le prime dichiarazioni hanno rivelato la volontà di cooperare non solo allo sviluppo dei rapporti commerciali nell’Estremo Oriente russo, ma anche sulle stesse isole del nord oggetto della disputa. L’attenzione del resto del mondo, tuttavia, è focalizzata sulle relazioni commerciali e finanziarie nella zona costiera russa del Pacifico. Il Giappone, malgrado condivida l’iniziativa ostile delle sanzioni imposte dai G7 alla Russia in seguito alla crisi in Ucraina, ha già riattivato da diverse settimane i propri progetti in quelle terre, attraverso investimenti diretti in ambito energetico.
Tokyo ha principalmente due obiettivi: accelerare lo sviluppo delle infrastrutture energetiche per aumentare le importazioni di gas e petrolio e incrementare lo sfruttamento delle linee ferroviarie russe per fare in modo che alcuni prodotti giungano in un tempo più breve in Europa. Sebbene il Giappone abbia intrapreso un processo di emancipazione dal sistema di sicurezza degli Stati Uniti e si appresti a implementare una nuova architettura dei rapporti internazionali, con Washington, Pechino, Seoul e altre, la prospettiva di un partenariato russo-giapponese potrebbe preoccupare tanto i vicini quanto le potenze più lontane.
Abe e Putin hanno affrontato anche argomenti delicati come il posizionamento del sistema antimissile THAAD della Lockheed Martin in Corea del Sud, la crisi umanitaria in Siria e la situazione incerta dell’Ucraina. I due leader hanno concluso che è necessario per i rispettivi paesi ritornare a un dialogo aperto e costante con la formula “due più due”, a livello ministeriale (Esteri e Difesa).
Durante la seconda giornata, 16 dicembre 2016, si attende la firma di vari accordi di cooperazione economica. La Sumitomo Mitsui Banking Corporation (SMBC) e l’Alfa Bank hanno già siglato un’intesa per la promozione delle attività di import-export che prevede un fondo di 150 milioni di dollari.
– Newsletter Transatlantico N. 85-2016
December 19, 2016
Politica, Strategia