– di Andrew Spannaus –
Il successo inatteso dei candidati outsider nelle primarie americane, guidati dall’immobiliarista Donald Trump, sta provocando un dibattito che la classe politica americana sperava di evitare. I repubblicani in modo particolare non hanno mai voluto ammettere gli errori fondamentali della politica attuata durante l’Amministrazione di George W. Bush, preferendo mantenere la rotta della politica degli interventi militari e criticando l’asserita debolezza del Presidente Obama.
Finora ci sono stati pochissimi repubblicani critici verso la guerra in Iraq e la strategia dei neocon. Il più noto è il Senatore Rand Paul, che ha condotto campagne coraggiose contro gli eccessi della politica di guerra, ma senza cambiare gli equilibri dentro il partito. Paul è stato candidato alle primarie di quest’anno, ma ha sospeso la propria campagna dopo aver preso pochi voti nei congressi dell’Iowa.
Il candidato attualmente in testa alle primarie repubblicane, Donald Trump, ha sapientemente fatto della critica alla politica di guerra uno dei punti forti della propria campagna.
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February 22, 2016
Notizie, Politica