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Anche i repubblicani per Glass-Steagall

July 29, 2016

Economia, Notizie

(free)Andrew Spannaus –

Dopo l’inclusione nella piattaforma democratica del ripristino della legge Glass-Steagall per separare le banche ordinarie dalle banche speculative, ora la proposta è stata inserita anche nella piattaforma repubblicana, dimostrando una convergenza destra-sinistra sul tema che più di ogni altro scalda le anime nella rivolta anti-establishment: i salvataggi bancari e il trattamento morbido riservato per chi ha provocato la grande crisi economico-finanziaria scoppiata nel 2008.

La piattaforma è un programma non vincolante per il candidato, ma riflette gli equilibri nel partito e i temi che si utilizzeranno durante la campagna elettorale. Il capo della campagna di Trump Paul Manafort ha spiegato che si tratta di una strategia di contrasto proprio con Hillary Clinton, fortemente criticata per la sua vicinanza al mondo della finanza.

“Crediamo che negli anni Obama/Clinton siano state varate norme favorevoli per le grandi banche, il motivo per cui tutti i soldi di Wall Street vanno a lei. Noi sosteniamo le banche piccole e Main Street [l’economia reale delle aree locali]”.

E’ lecito dubitare che Manafort, lobbista di successo e consigliere di quasi tutti i principali candidati repubblicani degli ultimi quarant’anni, creda davvero nel ripristino della misura varata per la prima volta durante la presidenza di Franklin Delano Roosevelt, ma questa mossa fa capire la volontà della campagna di Trump di utilizzare il tema per andare incontro al fermento anti-establishment tra l’elettorato.

I rappresentanti della finanza sono un po’ sorpresi, in quanto tradizionalmente il partito repubblicano ha lavorato per ridurre la regolamentazione piuttosto che aumentarla. Un lobbista bancario citato dal sito The Hill ha accusato Trump di una manovra squallida per recuperare un po’ di voti tra i sostenitori di Bernie Sanders.

– Newsletter Transatlantico N. 53-2016

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