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La riforma dell’intelligence in Giappone

March 11, 2015

Strategia

– di Paolo Balmas –

L’attuale governo giapponese guidato da Shinzo Abe sta affrontando una serie di riforme che hanno come obiettivo un immediato rilancio dell’economia del Paese. All’estero, l’attenzione del pubblico è per lo più rivolta alla realizzazione del programma economico-politico, noto con il nome di Tre Frecce. Tuttavia, in Giappone, un’ampia parte del dibattito pubblico è riservata alla nuova interpretazione della Costituzione che permetterà la riorganizzazione delle forze armate e la possibilità di intervento in scenari di guerra per difendere i propri alleati. Ma negli ultimi tempi, anche un’altra questione sta suscitando l’interesse degli osservatori: la riforma del sistema di intelligence.

Nel 1945, il governo di occupazione statunitense impose lo smantellamento delle forze armate e la creazione di una Forza di Autodifesa nazionale. Il sistema di intelligence fu ridotto al solo settore interno. Sin da allora manca un servizio esterno di raccolta delle informazioni. Eccezion fatta per le attività di ambasciate e consolati, l’intelligence internazionale dipende di fatto dagli Stati Uniti che, in nome dell’alleanza, forniscono una parte dei dati che raccolgono negli scenari ai quali Tokyo è direttamente interessata e che risultano utili ai fini della difesa nazionale.

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