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President George W Bush visits CIA Headquarters, March 20, 2001.

I veterani dell’intelligence contro la riforma della Cia

March 16, 2015

Notizie, Politica

(free) –

Il gruppo VIPS, costituito da veterani dell’intelligence Usa nel 2003 per contrastare la politicizzazione del lavoro delle agenzie d’intelligence, ha mandato una lettera aperta al Presidente Obama in merito alla riorganizzazione della Cia annunciata dal Direttore John Brennan la scorsa settimana. Ne avevamo scritto già l’anno scorso (Brennan prepara la riforma della Cia – 5 dicembre 2014), quando si delineavano i tratti essenziali del tentativo di integrare il lavoro degli analisti con le informazioni raccolte nelle operazioni sul campo. L’obiettivo sarebbe di rispondere alle critiche avanzate dopo gli attentati dell’11 settembre 2001, quando numerosi segnali furono ignorati per via della mancanza di coordinamento tra le varie agenzie nel settore.

La riforma attuale però rischia di aumentare la politicizzazione dell’intelligence, come spiegano i VIPS, gruppo che si batte contro il fenomeno da molti anni; basti considerare che nel febbraio 2003 dopo il famoso discorso di Colin Powell all’ONU scrissero al Presidente Bush ammonendo contro “quei consiglieri chiaramente intenzionati a lanciare una guerra per la quale non vediamo alcun motivo convincente e dalla quale crediamo che le conseguenze non intenzionali saranno catastrofiche“. Parole profetiche viste oggi.

La lettera aperta scritta ad Obama pochi giorni fa sull’attuale proposta di riforma della Cia inizia così: “Mr. President, il piano di riorganizzazione della Cia annunciato dal Direttore John Brennan venerdì rappresenta un potenziale colpo fatale all’intelligence obiettiva e basata sui fatti che serve per sostenere decisioni pienamente consapevoli in tema di politica estera. Noi proponiamo di trasformare questo pericolo in un’opportunità per creare un ente indipendente per l’analisi dell’intelligence alla Cia, immune dalle richieste operative della ‘Guerra al Terrorismo'”.

Gli autori, tutti ex funzionari della Cia e delle agenzie d’intelligence delle forze armate americane, poi passano in rassegna alcuni aspetti storici, a partire dall’ammonimento dell’ex Presidente Harry Truman nel 1963, un mese dopo l’assassinio del Presidente Kennedy, che la Cia stava diventando un braccio operativo e politico del Governo. Truman si riferiva in modo particolare al modo in cui l’agenzia cercò di costringere JFK a mandare truppe americane in Cuba attraverso l’operazione della Baia dei Porci. Infine però Kennedy licenziò l’allora Direttore Allen Dulles, provocando una forte reazione nell’establishment.

La lettera dei VIPS cita anche esempi recenti di chi ha resistito alla politicizzazione, per esempio nel caso della guerra in Iraq e della valutazione del programma nucleare iraniano. Afferma poi che “l’obiettivo primario della ristrutturazione dovrebbe essere di… creare un’atmosfera in cui gli analisti si sentono liberi di dire la verità senza preoccuparsi di danni alla carriera se dovessero presentare una conclusione politicamente ‘scorretta’. Il problema è che gli sforzi di Brennan vanno nella direzione opposta. Portano la politicizzazione agli estremi. Mettendo gli analisti e i funzionari operativi insieme si promuove un’atmosfera ben diversa, una in cui aumenta la probabilità di ciò che Truman definì ‘la cosa più importante’ da evitare, spingere ‘il Presidente verso decisioni poco sagge‘”.

Gli autori fanno anche notare che la nuova struttura operativa riflette la scelta di un business model basato sulla “Guerra al Terrorismo”, in cui gli analisti e gli operatori sono fianco a fianco nel dare esecuzione alle azioni di guerra. In conclusione propongono la creazione di un ente indipendente per l’analisi dell’intelligence, che non subisca le pressioni operative del momento. La speranza è che si potrà evitare la politicizzazione dell’analisi che troppe volte ha portato a guerre non necessarie.

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