(free) – di Paolo Balmas –
In Brasile gli operai del settore petrolifero hanno cominciato uno sciopero a oltranza. I portavoce della Federazione unica dei petroliferi (Fup) hanno dichiarato che intendono opporsi alla decisione di frammentare il gigante nazionale del petrolio, Petrobras, mentre il governo si sta adoperando per vendere gli asset del gruppo controllato dallo Stato. Inoltre, i sindacati vogliono mantenere la legislazione locale come è attualmente e fare in modo che Petrobras continui a mantenere la propria presenza in tutti i progetti di sfruttamento dei giacimenti di petrolio “sub-salt”, al largo delle coste brasiliane.
Questa ultima richiesta, che si fonda su una legge ora in vigore voluta dal precedente governo Lula e appoggiata dall’attuale Rousseff, rappresenta il terreno di scontro fra le istituzioni internazionali, gli Stati Uniti, le compagnie petrolifere di tutto il mondo e il governo brasiliano. Mentre il dialogo fra Petrobras e gli operai si è aperto in queste ore, il governo e in particolare Dilma Rousseff, continuano a perdere consensi a causa dello scandalo che ha coinvolto la dirigenza della stessa Petrobras e il governo Lula.
– Newsletter Transatlantico N. 79-2015
November 3, 2015
Economia, Notizie