– di Paolo Balmas –
Riassunto: E’ in corso la costruzione di una rete di infrastrutture per l’esportazione delle risorse energetiche dai paesi dell’Asia Centrale, che seguirà le direttrici principali dei grandi progetti infrastrutturali per i trasporti: verso l’India, verso la Cina, verso i porti iraniani e pachistani, verso la Russia a nord, verso il Mar Caspio per poi puntare a Occidente.
I paesi dell’Asia centrale riemergono nella loro importanza storica di crocevia, poiché costituiscono il centro naturale del continente eurasiatico. Dividono la Russia dall’India, la Cina dall’Europa.
Il potenziamento delle infrastrutture è reso necessario dalla crescita economica che i Paesi esportatori di energia stanno conoscendo in questo periodo, ma anche dalle mire espansionistiche e dalla sete di idrocarburi e altre materie prime delle potenze presenti nella regione e ai suoi confini.
La Russia, la Cina e l’India, per quanto possano entrare in competizione per assicurarsi ciò che ritengono sia la giusta fetta che gli spetta di questo immenso affare, condividono fermamente (almeno per il momento) il desiderio di vedere la regione stabile.
Pochi giorni fa, il ministro indiano del petrolio e delle risorse naturali, Dharmendra Pradhan, si è recato in Pakistan a Lahore, nella regione del Punjab, per trattare la questione del gasdotto Tapi (acronimo che indica i paesi che attraverserà: Turkmenistan, Afghanistan, Pakistan, India).
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February 18, 2015
Economia, Strategia