A seguito dell’acuirsi della crisi ucraina all’inizio di quest’anno, sono aumentate le tensioni tra la Nato e la Russia, portando anche ad un nuovo atteggiamento militare tra i due blocchi. La Nato discute apertamente di aumentare la propria presenza nei paesi dell’Est Europa per difendere i suoi membri più nuovi e per garantire il cosiddetto deterrente contro mosse avventuristiche da parte di Putin.
Dall’altra parte, aumentano i voli militari russi in Occidente, e soprattutto vicino all’Europa, seppur nello spazio aereo internazionale. In alcuni casi si tratta di aerei della flotta strategica russa, che mandano un chiaro messaggio in merito alla prontezza della Russia a difendersi. Ma in realtà il ritorno ad un livello di allerta non è una novità, è solo diventato più visibile in questi mesi. Da anni – principalmente come reazione ai centri antimissile Nato pianificati in Polonia e nella Repubblica Ceca – Putin ha preso misure per ristabilire le posizioni militari anti-occidentali, per esempio dispiegando i missili Iskander nel Kaliningrad nel 2012.
Per quanto riguarda i voli, la Nato dice di aver intercettato quest’anno oltre 100 aerei russi, più di tre volte il numero del 2013.
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November 11, 2014
Strategia