Come i russi vedono la Siria

(free) – Dallo scoppio del conflitto siriano gli analisti occidentali si sono chiesti quanto la Russia si sarebbe opposta al progetto di estromettere il regime di Bashar al-Assad. Per spiegare il sostegno politico e militare fornito al governo siriano, molti hanno citato il presunto interesse russo a mantenere la propria presenza militare nella zona, che consiste principalmente di una piccola base navale a Tartous.

Secondo il Prof. Christopher Phillips della Queen Mary University of London, i calcoli russi sono in realtà più di natura geostrategica. Vedono gli Stati Uniti come il principale istigatore della campagna anti-Assad e respingono la politica del cambiamento di regime.

Scrive Phillips, sul sito di Chatham House:

“La Russia si sentì tradita dopo aver sostenuto (con l’astensione) la risoluzione umanitaria dell’ONU in merito alla Libia nel 2011, che venne poi utilizzata per estromettere Gheddafi, e crede che gli Usa abbiano lo stesso obiettivo in Siria. L’umiliazione della Libia brucia e Putin è intenzionato a tracciare una linea per evitare altri cambiamenti di regime da parte occidentale. Il principio della difesa della sovranità nazionale viene citata ampiamente dagli analisti, anche per motivi di autotutela: molti temono che Mosca potrebbe essere il bersaglio ultimo se il cambiamento di regime dovesse acquistare ulteriore slancio. Le sanzioni recenti in relazione all’Ucraina servono solo a rafforzare questa mentalità di assedio”.

Un altro fattore citato da Phillips è il jihadismo. Da anni Mosca si preoccupa degli effetti del sostegno dato agli islamici più radicali, in quanto sia dentro che intorno alla Russia ci sono aree dove potrebbero scoppiare delle violenze di matrice islamica.

Intanto il viceministro degli esteri russo Mikhail Bogdanov ha proposto una conferenza a Mosca tra il regime siriano e l’opposizione come primo passo verso un ritorno al processo di negoziati di Geneva II, abbandonati a febbraio. Bogdanov ha riferito di “essere in contatto con i nostri partner americani”.

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