Uno degli effetti della crisi degli ultimi anni è stato di innescare un dibattito su quali obiettivi economici dovrebbe porsi l’Italia. Con la globalizzazione si è assistito alla delocalizzazione di molti posti di lavoro, a partire da ben prima dello scoppio della fase calda della crisi nel 2008. Dopo la cura greca imposta al Paese a partire dal 2011 invece, il calo delle attività produttive è stato ancora più marcato, mettendo in dubbio il futuro industriale dell’Italia.
E’ infatti comune sentire parlare della necessità di abbandonare un certo modello di industrializzazione, come quello delle grandi fabbriche con tutti i loro problemi, e puntare molto di più sul turismo e sui vari aspetti della cultura, dai monumenti storici alle eccellenze alimentari.
Quest’ultimi sono settori senz’altro importantissimi per l’Italia, ma a questo punto non si può sfuggire dalla domanda in merito all’identità del paese: l’Italia si deve considerare ancora una tra le nazioni più industrializzate nel mondo, all’altezza delle potenze economiche come la Germania? Oppure il destino del belpaese sarà di uscire dal novero dei grandi, essendo terra di vacanza per chi è più ricco?
oppure
November 21, 2014
Economia