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WS 6

Battaglia sui derivati al Congresso Usa

December 12, 2014

Economia, Notizie

(free) – Nell’ambito delle trattative per garantire le spese governative americane per prossimi mesi, i rappresentanti delle grosse banche di Wall Street sono riusciti ad inserire una deroga significativa alle regole sulla negoziazione degli strumenti derivati. In cambio di un aumento dei fondi per la CFTC – l’organo che supervisiona il mercato dei derivati – la Sen. Barbara Mikulski ha accettato una clausola che permetterebbe alle banche di fare trading in derivati attraverso delle controllate che godono della garanzia pubblica sui depositi.

La riforma Dodd-Frank, pur lasciando intatti i meccanismi essenziali di Wall Street, aveva costretto le banche a spostare queste operazioni a controllate che non sono coperte dalla Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC), rimuovendo un meccanismo con cui la collettività garantiva esplicitamente i debiti speculativi della grande finanza.

Capita spesso che quando si arriva agli ultimi giorni per approvare le leggi di bilancio, sotto il ricatto della chiusura degli uffici governativi – minaccia molto reale che i repubblicani hanno attuato appena un anno fa – molti provano ad infilare qualcosa per far piacere ai propri sostenitori, approfittando della mancanza di tempo per condurre un dibattito approfondito.

In questo caso il capo della J.P. Morgan Jamie Dimon avrebbe telefonato direttamente ad alcuni congressisti chiedendo l’inserimento della deroga.

Mentre in passato la discussione su una mossa di questo tipo poteva rimanere nell’ambito della politica di Washington, il clima è cambiato negli ultimi due anni grazie ad un gruppo di democratici di alto profilo che fanno campagna pubblica per combattere il dominio della finanza non-produttiva sull’economia reale. Il nome più noto è quello di Elizabeth Warren, Senatrice del Massachusetts che gode di grandi consensi nella popolazione, tale da ricevere pressioni continue per candidarsi alla Casa Bianca in alternativa alla più centrista Hillary Clinton.

Ci sono numerosi altri democratici, e anche qualche repubblicano, che hanno deciso di ingaggiare una battaglia aperta contro il connubio Washington-Wall Street. Tra i principali ci sono i Senatori Sherrod Brown (Ohio), Jeff Merkley (Oregon) e Maria Cantwell (Oregon).

Di fronte ai repubblicani che controllano la Camera, ai democratici centristi al Senato, e alla Casa Bianca di Obama – più attenta a non offendere i suoi critici che a riformare i meccanismi della grande finanza – i fautori di un cambiamento più incisivo sono spesso stati sconfitti negli ultimi anni. Tuttavia anche la leadership del partito democratico si è accorta del peso crescente delle istanze riformatrici, e di conseguenza ha dato alla Warren un incarico nella direzione del partito al Senato, nonostante lei sia stata eletta appena due anni fa.

La Senatrice del Massachusetts ha già fatto sentire il suo peso l’anno scorso quando ha guidato la campagna per bloccare la nomina di Larry Summers a capo della Federal Reserve. Ora punta a far ritirare la nomina di Antonio Weiss, un banchiere d’affari della Lazard, a Sottosegretario del Tesoro.

Dopo la nomina di Weiss da parte del presidente, Warren ha scritto un commento intitolato “Quando è troppo è troppo”, annunciando la propria opposizione e affermando “E’ ora che l’Amministrazione Obama allenti la presa che hanno le banche di Wall Street sulle decisioni di politica economica. Le grandi banche sono certamente importanti, ma è ancora più importante far funzionare l’economia per le famiglie americane”.

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