– di Andrew Spannaus –
“Come finisce? Questa domanda è sempre più al centro della discussione a Washington e in altre capitali occidentali in merito alla guerra Russia-Ucraina”. Si apre con questa domanda il nuovo rapporto pubblicato pochi giorni fa dalla RAND Corporation, storico think-tank finanziato in parte dal Dipartimento della Difesa americano. Fondata alla fine della seconda guerra mondiale, la RAND ha avuto un ruolo nello sviluppo di tecnologie fondamentali come i satelliti, i computer e internet, e ha anche conquistato una posizione quasi leggendaria tra chi vede complotti malvagi da parte dell’establishment Usa, tra ingegneria sociale e il famoso studio su come vincere una guerra nucleare, sul quale si basa il film Dottor Stranamore di Stanley Kubrick.
Ma nonostante questa storia, la notizia di questo studio è stata ignorata quasi del tutto dai grandi giornali come il Washington Post e il New York Times, come anche quelli italiani come il Corriere della Sera e Repubblica. Evidentemente si tratta di un’iniziativa di una parte del mondo della Difesa, ma non condivisa dalle istituzioni di sicurezza nazionale Usa a livello più ampio. Il motivo non può che essere legato al contenuto, che pone una sfida frontale alla tendenza generale a Washington, dove si parla sì di evitare l’escalation, ma comunque si aumenta gradualmente il coinvolgimento americano nel conflitto.
Lo studio della RAND comincia con un’affermazione importante: che gli interessi americani non sono necessariamente uguali a quelli ucraini. E che nel pensare ai propri interessi, il governo americano deve riconoscere che bisogna evitare una guerra lunga, che porterebbe con sé numerosi rischi e svantaggi.
Prima di entrare nel dettaglio, però, gli autori partono dal tema in cima alle preoccupazioni, il rischio dell’utilizzo delle bombe nucleari.
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February 5, 2023
Notizie, Strategia