Il Washington Post ha pubblicato una nuova analisi sul sabotaggio dei gasdotti Nordstream 1 e 2, affermando che il coordinatore dell’operazione era un colonnello delle forze speciali ucraine, che riceveva ordini da alti funzionari ucraini, sotto la guida del generale Valery Zaluzhny, comandante in capo delle forze armate. Quest’accusa è significativa per diversi motivi, a cominciare dal fatto più evidente, ovvero che l’operazione contro un elemento cruciale dell’infrastruttura energetica europea sarebbe stata pianificata attraverso canali ufficiali in Ucraina. Ciò rappresenta una smentita delle versioni precedenti sull’evento, inizialmente attribuite dai media occidentali alla Russia, ma successivamente affette da dubbi, aprendo gradualmente all’ipotesi di un’azione coordinata dall’Ucraina. È importante anche menzionare l’inchiesta condotta dal noto giornalista Seymour Hersh, che a febbraio di quest’anno ha scritto un ampio articolo accusando l’amministrazione Biden di aver pianificato e attuato il sabotaggio dei gasdotti.
È interessante notare che il Washington Post ora tira in ballo Zaluzhny, il quale era già stato oggetto di discussione nelle scorse settimane a seguito di un’intervista rilasciata a The Economist. In tale intervista, il generale ha descritto la guerra come una situazione di stallo, esprimendo dubbi sulla possibilità di uno sfondamento delle linee russe. Ha criticato sia gli Stati Uniti, ritenuti colpevoli di non aver fornito armamenti sufficienti, sia il presidente ucraino Zelensky. In risposta, alcuni analisti affermano che Zelensky stia preparando il licenziamento di alcuni collaboratori di Zaluzhny e persino l’arresto del generale.
In questo contesto, c’è chi ipotizza che la pubblicazione dello scoop da parte del Washington Post possa essere volta a sostenere Zelensky nella sua lotta interna, attribuendo la responsabilità dell’operazione al generale e quindi assolvendo il presidente. Non è chiaro se queste rivelazioni aiuteranno effettivamente Zelensky o meno, ma va tenuto presente che Zaluzhny è considerato un possibile candidato per la presidenza in caso di elezioni, un punto su cui gli Stati Uniti stanno esercitando pressioni crescenti.
Tuttavia, le opinioni sulle intenzioni americane riguardo a Zelensky sono discordanti in questo periodo. Stephen Bryen, noto commentatore ed ex funzionario nell’amministrazione Reagan, esperto di cyber-terrorismo e tecnologie militari, afferma che negli Stati Uniti e nel Regno Unito stia crescendo la volontà di sostituire Zelensky, attraverso elezioni o altri mezzi, ricordando che i cambi di governo a Kiev non sono sempre avvenuti in modo convenzionale. Nel frattempo, secondo articoli pubblicati da NBC News e dalla rivista Time nelle ultime settimane, il governo statunitense avrebbe iniziato a suggerire all’Ucraina di accettare la perdita di parte del suo territorio e di avviare discussioni con Mosca. Si prevede che Kiev abbia pochi mesi prima di dover iniziare a negoziare la pace.
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November 17, 2023
Notizie, Strategia