– di Paolo Balmas –
Recentemente, su testate internazionali, è stata diffusa una notizia riguardante la collaborazione fra la banca di investimento americana JP Morgan e la cinese ByteDance, proprietaria di TikTok. Naturalmente non si conoscono i dettagli e i dirigenti di entrambe non rilasciano interviste, ma ciò che si è capito è che insieme hanno dato vita a un nuovo sistema di pagamento digitale per agevolare centinaia di milioni di transazioni che avvengono ogni giorno sulla piattaforma di TikTok. Per entrambe, inoltre, non si tratta solo di semplici affari, ma di strategia a lungo termine per conquistare mercati di ampiezza mondiale. Da un lato, JP Morgan si mostra aperta a collaborare e ad aiutare imprese cinesi a migliorare le loro performance internazionali con l’intento di consolidare le proprie posizioni all’interno del mercato finanziario cinese domestico. Nella recente fase di apertura dei mercati finanziari cinesi JP Morgan ha stabilito una nuova sede a Shanghai (al 100% di proprietà) per lanciare nuovi prodotti finanziari, anche in ambito assicurativo. Dall’altro, ByteDance dimostra di essere un partner affidabile e si impegna a costruire una reputazione più solida (almeno nel mondo della finanza, forse non in quello politico occidentale) che le permetterà di superare questa fase di crescente turbolenza fra Usa ed Europa da un lato e Cina dall’altro, in cui sono innumerevoli gli attacchi mediatici contro TikTok.
La forte ambiguità che emerge dalla collaborazione fra JP Morgan e ByteDance, in realtà, è solo apparente. È vero che sembra andare in controtendenza alle critiche generali che i governi occidentali non smettono di lanciare attraverso i media mainstream, ma le banche di investimento americane collaborano con le grandi imprese cinesi da ormai quarant’anni. Alcuni osservatori hanno addirittura asserito che sono proprio le banche americane, con l’aiuto delle Big 4 (KPMG, Deloitte, EY e PwC), ad aver costruito il sistema capitalista cinese, o almeno la creazione dei ‘national champions’ cinesi (le grandi corporazioni di stato che sono state poi quotate sulle borse di Hong Kong e New York, e hanno emesso obbligazioni sui mercati internazionali). Tuttavia, una differenza con il passato emerge. Mentre le ‘national champions’ cinesi si rivolgono quasi unicamente al mercato interno (sono fra le corporazioni più grandi del mondo ma non sono ‘globali’), TikTok è un fenomeno globale. Insomma, la Cina non ha solo cominciato a essere più competitiva sui mercati internazionali, ma vi sono società che partecipano alla realizzazione del nuovo capitalismo delle piattaforme.
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January 17, 2023
Economia