Continuano le discussioni tra gli Stati Uniti e la Russia sulla richiesta di Mosca di garanzie in merito alla propria sicurezza e zona d’influenza. Vladimir Putin, Sergey Lavrov e altri esponenti russi hanno dichiarato esplicitamente quanto vorrebbero dagli Usa: un impegno vincolante che l’Ucraina non entrerà nella Nato, e la rimozione di armi e truppe della Nato dai paesi nelle vicinanze della Russia.
Da Washington arrivano segnali che continuano a ricordare lo scenario del poliziotto buono/poliziotto cattivo: in genere il presidente Biden svolge il primo ruolo, mentre il segretario di Stato Antony Blinken e l’intelligence esprimono posizioni più aggressive, riflettendo la seconda posizione. Il copione sembra essere di minacciare Mosca di pesanti ripercussioni se dovesse intervenire in Ucraina, e poi lasciare aperto qualche spiraglio per la continuazione dei negoziati, seppur senza cedere molto alle richieste russe.
Da parte di Mosca, si insiste su accordi scritti, in quanto i russi avrebbero subito troppe pressioni negli ultimi due decenni con l’espansione della Nato, e ora non sarebbero più disposti a far finta di niente. Le assicurazioni informali – come quelle date nel 1990 quando l’allora segretario di Stato americano James Baker disse a Michail Gorbaciov che l’alleanza non si sarebbe allargata verso Est – non sono state rispettate. Si promette che non ci sarà alcuna invasione dell’Ucraina, ma si insiste che ci vogliono impegni vincolanti questa volta.
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January 24, 2022
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