Il vertice del G20 tenutosi a Roma lo scorso fine settimana è stata un’ottima occasione per l’Italia e i suoi leader politici, che hanno potuto ospitare un importante evento internazionale per tre giorni. Ha anche fornito una fotografia abbastanza precisa dello stato della politica globale, con il contrasto evidente tra i proclami di chi vorrebbe cristallizzare una certa visione degli affari internazionali, e la realtà di un mondo che affronta dei cambiamenti strategici ed economici profondi.
Intanto si è dovuto registrare l’assenza dei capi di stato della Cina e della Russia, che pesa non solo per il significato simbolico, ma anche per la mancanza dell’interazione privata negli incontri bilaterali o in piccoli gruppi; le discussioni su Zoom – ovviamente – rimangono più formali. Alcuni progressi sono stati fatti, per esempio tra Stati Uniti e Europa in merito ai dazi sull’acciaio e sull’alluminio, e sulla questione della Global minimum tax, ma le differenze di priorità tra l’Occidente e i suoi competitori rimangono evidenti.
In ogni caso, il multilateralismo invocato da Mario Draghi ha dimostrato ancora i suoi limiti, di fronte a differenze che su alcuni temi sembrano molto difficili da colmare.
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November 8, 2021
Politica, Strategia