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Bugey - Francia

Nuove spinte in favore del nucleare

August 10, 2021

Economia, Notizie

– di Paolo Balmas –

Aumenta la spinta verso una nuova generazione di centrali nucleari. I paesi con maggiore dipendenza da energia nucleare non solo sono a favore di nuove tecnologie e di reattori in miniatura, ma cercano anche di prolungare la vita degli impianti tradizionali esistenti. Ad esempio, nello stato dell’Illinois, negli Usa, i gruppi di pressione a favore del nucleare si stanno battendo per non far chiudere due impianti che sono destinati alla dismissione il prossimo autunno. La narrazione che sostiene l’intervento dei lobbisti è semplice: malgrado si tenti di rispettare gli accordi di Parigi 2015, le emissioni di gas serra sono in aumento. Di conseguenza, se si chiudono gli impianti nucleari sarà un disastro.

La Francia mantiene una posizione ufficiale piuttosto simile. Si ricorda che in passato il presidente Macron asserì che la politica energetica tedesca (di chiudere gli impianti nucleari e di sostituirli con energia rinnovabile, soprattutto eolica e solare) stava facendo aumentare l’inquinamento e, per questo, la Francia avrebbe preso un’altra direzione. Di recente, la posizione del presidente Macron ha assunto dei tratti piuttosto originali, visto che ha asserito che gli impianti di energia rinnovabile come eolico e solare rischiano di rovinare il territorio francese, che è un patrimonio comune e intoccabile. Posizione singolare e curiosa perchè la Francia è il secondo paese al mondo dopo gli Usa per numero di reattori nucleari in funzione, i quali solitamente non passano inosservati da un punto di vista paesaggistico.

Tuttavia, si comprende l’importanza economica e strategica del nucleare francese dal fatto che la Francia è diventata il primo esportatore di energia elettrica in Europa dopo la Svezia e la Norvegia. Nei primi sei mesi del 2021, le esportazioni francesi hanno raggiunto i 21TWh e i principali importatori di questa energia sono stati il Regno Unito (8,6TWh) e l’Italia (7,2TWh). Non solo si tratta di un affare al quale la Francia non può rinunciare, ma la dipendenza che crea su altre potenze come Regno Unito e Italia rappresenta un deterrente geopolitico nello scenario energetico europeo. L’esempio di Germania e Francia viene spesso ripreso dai sostenitori del nucleare. Abbandonare il nucleare, come sta facendo la Germania, corrisponde ad aumentare l’inquinamento e per questo, così procedono le narrazioni, il nucleare dovrebbe essere riconosciuto come una energia verde. Si dimenticano però le implicazioni ambientali per l’estrazione di uranio e le implicazioni geopolitiche per il controllo delle miniere, senza considerare che la Russia è uno dei maggiori fornitori di uranio ai paesi dell’Unione Europea.

– Newsletter Transatlantico N. 25-2021

 

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