– di Andrew Spannaus –
E’ stato pubblicato un appello da parte di 101 economisti chiedendo al Governo italiano di non firmare l’accordo raggiunto il 9 aprile scorso dall’Eurogruppo, considerato insufficiente e basato su strumenti inadatti, che segnano “una continuità preoccupante con le scelte politiche che hanno fatto dell’eurozona l’area avanzata a più bassa crescita nel mondo”. Tra i firmatari numerosi esperti italiani e anche il francese Jean-Paul Fitoussi e l’americano James K. Galbraith.
L’appello propone invece provvedimenti essenziali che possono “essere attivabili in tempi il più possibile brevi”, e che “riducono al minimo possibile l’aumento dell’indebitamento degli Stati”. Si continua con la presa d’atto che per fare questo l’unica strada “è il finanziamento monetario di una parte rilevante delle spese necessarie da parte della Banca centrale europea”.Naturalmente, una tale soluzione è esplicitamente vietata dai Trattati europei. Ma i firmatari chiedono di sospendere quei trattati, “nel rispetto del diritto internazionale” e sulla base di precedenti storici.Si fa notare che la monetizzazione delle spese inderogabili sta già avvenendo di fatto negli Stati Uniti e in Giappone, ed è stata formalizzata nel Regno Unito.In conclusione, l’appello afferma che se i partner europei dovessero rifiutare questa soluzione, “la strada meno dannosa sarebbe quella di dare seguito a ciò che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha detto di recente: per questa emergenza, “Faremo da soli””.
Cosa significa “fare da soli” è diventato più chiaro nel corso di un incontro organizzato dall’associazione Eureca il 16 aprile con il professore James Galbraith.
Il video della discussione intera con Galbraith è disponibile qui.
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April 24, 2020
Economia, Notizie, Politica