– di Paolo Balmas –
Mentre l’amministrazione Trump continua nella sua campagna di trattative in Asia, che vanno più (Vietnam) o meno (Corea del Nord) a buon fine, i dati economici provenienti dalla Cina segnano gli sviluppi e la traiettoria che stanno prendendo le relazioni fra Washington e Pechino. Il dato più rilevante è l’aumento del 125% degli investimenti diretti statunitensi in Cina registrato lo scorso gennaio 2019. Sebbene il dato possa essere influenzato dall’investimento di 5 miliardi di dollari di Tesla per la realizzazione di un impianto di produzione nella regione di Shanghai, definisce comunque il contrasto fra la percezione negativa generale delle relazioni dell’Occidente con la Cina e gli affari che, di fatto, vengono conclusi dalle imprese statunitensi in territorio cinese. Con l’aumento degli investimenti Usa anche le riserve di valuta estera cinesi sono aumentate nello stesso mese, precisamente di 15,2 miliardi di dollari, fino a un totale di 3,1 trilioni di dollari. Il meccanismo di bilancio fra investimenti stranieri (principalmente Usa) e acquisto di valuta straniera (dollari) continua a essere mantenuto in vita. In altre parole, l’amministrazione Trump non sta cambiando l’economia mondiale, ma sta trattando con la Cina per raggiungere specifici obiettivi che in parte rimangono poco chiari, sia al grande pubblico che agli addetti ai lavori.
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March 5, 2019
Economia, Notizie, Politica