– di Andrew Spannaus –
Un anno dopo l’inaugurazione di Donald Trump come 45mo presidente degli Stati Uniti, gran parte dei media e dei commentatori continuano a focalizzarsi molto sugli scandali quotidiani, più o meno importanti, e poco sugli aspetti di sostanza che hanno portato alla situazione attuale. Un buon esempio arriva dall’ultima dichiarazione di Trump che ha fatto infiammare le anime per parecchi giorni – quella sui “cessi” di paesi da cui arrivano troppi immigrati.
E’ indubbio che il linguaggio di Trump è stato offensivo e va condannato, ma è importante ricordare che le parole sono state pronunciate in una riunione a porte chiuse, in cui si cercava di raggiungere un compromesso sulla questione immigrati. Il presidente si era detto disposto anche a fare un accordo che gli avrebbe procurato critiche dalla sua base; ma poi alla riunione della Casa Bianca con i rappresentanti del Congresso Trump ha adottato una posizione più dura. Di conseguenza i democratici si sono arrabbiati e il Senatore Dick Durbin ha rivelato le parole offensive di Trump. Il risultato – non particolarmente utile – è che ora sarà molto più difficile raggiungere un accordo.
Il punto non è che al presidente va perdonato qualsiasi cosa, ma bisogna chiedersi quanto sia utile un dibattito continuo su tutti i difetti di Donald Trump. I grandi media si sono concentrati su questi aspetti durante tutta la campagna elettorale del 2016, e hanno dimostrato di aver capito poco di quanto stava succedendo realmente nel paese.
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January 22, 2018
Politica