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Governo M5S-Lega: lo scoglio cruciale

May 14, 2018

Notizie, Politica

(free) – di Andrew Spannaus –

Mentre il Movimento Cinque Stelle e la Lega trattano sulla formazione del nuovo Governo, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sottolinea le sue priorità, a partire dalla fedeltà all’Unione europea. Si tratta del punto cruciale della sfida alle istituzioni da parte dei partiti cosiddetti populisti, che mettono in discussione la solidità dell’impegno italiano verso le regole comunitarie, sollevando paure di una rottura che l’establishment politico ha passato cinque anni a cercare di evitare, seppur in modo inefficace.

Da Firenze il 10 maggio il capo dello Stato ha parlato di evitare le “narrative sovraniste” seducenti ma inattuabili. E ha aggiunto “Tutti sanno che nessuna delle grandi sfide, alle quali il nostro continente è oggi esposto, può essere affrontata da un qualunque Paese membro dell’Unione, preso singolarmente”.

Si tratta di una di quelle affermazioni che dimostrano in modo lampante l’errore delle istituzioni europee negli ultimi anni. “Tutti sanno”, dice Mattarella, con parole che suonano come autoreferenziali. Infatti ben oltre il 50% dei votanti in Italia ha sostenuto partiti che criticano fortemente la politica europea, principalmente in economia, ma anche su molti altri temi a partire dall’immigrazione. Dunque tra questi “tutti” non c’è la maggioranza degli italiani.

Il Presidente riconosce che “numerosi concittadini europei hanno smesso di pensare che l’Europa possa risolvere – nell’immediato o in prospettiva – i loro problemi”. Ma poi bolla come “illusione” le soluzioni a livello nazionale. Matterella sicuramente fa bene ad esprimere la sua opinione, che ha un peso notevole a livello istituzionale; ma rischia di esacerbare la spaccatura tra la popolazione e la classe politica che si è sviluppata negli ultimi due decenni. Infatti – come discusso nel mio ultimo libro “La rivolta degli elettori” – i trattati e i regolamenti europei più importanti sono quasi tutti privi di legittimazione democratica sostanziale. Purtroppo l’attuale struttura dell’Ue è stata costruita evitando il voto popolare ogni volta possibile. Insistere ancora sull’impossibilità di metterla in discussione fa pensare che l’opinione dei cittadini sia sempre meno importante.

L’Unione europea ha pregi e difetti. Diventa sempre più urgente però risolvere le sue contraddizioni, altrimenti l’insistenza sull’Europa come la soluzione per i mali di questi tempi rischia di fare la stessa fine degli appelli anti-populisti degli ultimi anni: inutili, e anche controproducenti. Rimane da vedere se un governo M5S-Lega riuscirà ad affrontare questo problema in modo incisivo.

– Newsletter Transatlantico N. 16-2018

 

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