– analisi di Paolo Balmas –
Nelle ultime settimane, fra le preoccupazioni di molti governi, l’acqua è tornata a avere un ruolo di primo piano; prima di tutto, in relazione a grandi opere, come dighe e centrali idroelettriche, che possono cambiare il panorama socio-economico e geografico di intere regioni. Il progetto di cui si è dibattuto più a lungo è certamente quello della Grand Renaissance Dam, nei pressi del confine fra Etiopia e Sudan, la diga che permetterà a Addis Abeba di sfruttare la potenza delle acque del Nilo azzurro, il maggior affluente del Nilo (bianco). Oltre al Sudan, l’Egitto, che deve allo stesso fiume una porzione del proprio benessere, si è sempre mostrato preoccupato a causa della possibile diminuzione di acqua in futuro. L’Etiopia è un’economia emergente la cui giovane, numerosa e crescente popolazione (oltre 102 milioni di abitanti nel 2016), non può permettersi di perdere il suo momento di maggior entusiasmo. Allo stesso tempo, i progetti ferroviari, che rientrano nella Cintura economica promossa da Pechino, sono volti a mettere in contatto la popolazione e il mercato etiopi direttamente alle rotte commerciali marittime dell’Oceano Indiano, attraverso Gibuti e la Somalia. L’Etiopia ha urgenza di energia e di acqua per soddisfare i bisogni della popolazione e le proprie mire economiche (che si incontrano con quelle di altre potenze regionali e internazionali).
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July 19, 2018
Economia, Strategia