– di Paolo Balmas –
Lo scorso lunedì 14 maggio 2018, le borse di Shenzhen e Shanghai hanno siglato un accordo per l’acquisto di una porzione della borsa di Dhaka, in Bangladesh. Le due borse cinesi, che hanno ormai superato una capitalizzazione complessiva di 8 trilioni di dollari, saranno proprietarie di 450 milioni di azioni per il valore di circa 120 milioni di dollari, vendute al prezzo di 21 taka, circa 25 centesimi, l’una. Il contratto include 37 milioni di dollari da dedicare al supporto tecnico. La Cina ha battuto l’India che aveva offerto, attraverso il National Stock Exchange of India, 15 taka per azione e aveva richiesto la presenza di due membri nel consiglio di amministrazione. L’accordo con la Cina, invece, ne prevede uno solo. Oltre alla forza e alla capacità di contrattazione cinesi, è chiaro quanto Pechino consideri l’evoluzione della Belt and Road Initiative (BRI) attraverso lo sviluppo parallelo di infrastrutture fisiche e infrastrutture finanziarie.
Sono rivelatorie, in questo senso, le parole di Wang Jianjun, CEO della Borsa di Shenzhen, che durante la firma dell’accordo a Dhaka ha ricordato come la propria istituzione abbia sostenuto l’Iniziativa per promuovere la connettività dei mercati e l’integrazione delle infrastrutture finanziarie.
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May 20, 2018
Economia