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Trump firma le nuove sanzioni, con riserva

August 11, 2017

Notizie, Strategia

(free) – di Andrew Spannaus –

Il presidente Trump è stato messo in un angolo la scorsa settimana, costretto a firmare la legge che impone nuove sanzioni alla Russia, pur opponendosi sia sulla sostanza sia sulla forma. Trump ha infatti pubblicato un “signing statement”, cioè una dichiarazione che accompagna la sua firma in cui identifica i punti che considera dubbi dal punto di vista costituzionale, e quindi che si riserva l’interpretazione in base alla lettura della Costituzione data dagli avvocati dell’Amministrazione.

Questo tipo di dichiarazione è diventata oggetto di dibattito pubblico soprattutto durante l’Amministrazione di George W. Bush. Allora il presidente si oppose molto spesso alle previsioni delle leggi del Congresso, difendendo le prerogative dell’esecutivo su temi spinosi come la tortura e la sorveglianza di massa per combattere il terrorismo.

Ora è cambiato l’oggetto del contendere, in quanto il Congresso mira a bloccare il presidente dall’attuare la sua sperata apertura diplomatica alla Russia. Nella sua dichiarazione Trump afferma che la legge viola “l’autorità costituzionale del presidente di riconoscere governi esteri” – in riferimento alla situazione ucraina e lo status della Crimea – e anche la sua autorità decisionale sulle sanzioni e sul decidere come e quando condurre le negoziazioni internazionali.

Vista la sua opposizione sostanziale, Trump avrebbe potuto porre il veto, ma il voto schiacciante in entrambi i rami del Parlamento (419-3 alla Camera e 98-2 al Senato) indicava che sarebbe stato facile annullare un tale veto, principalmente perché buona parte della politica americana vede l’apertura diplomatica a Vladimir Putin come un obiettivo pericoloso, da fermare appena possibile. L’ironia è che si intravede una grande paura che il presidente che sembra pasticcione, narcisista e poco efficace, possa imprimere una svolta enorme alla politica estera americana, con ripercussioni su numerose aree della geopolitica globale.

Dopo le nuove sanzioni, che toccano pure l’Iran e la Corea del Nord, il Congresso promulgherà anche la nuova legge annuale di autorizzazione della Difesa, già varata dalla Camera e attualmente al vaglio del Senato. In questa sede si deciderà di violare il Trattato sulle forze nucleari intermedie (INF) con lo sviluppo di un nuovo tipo di missile cruise. La Casa Bianca ha già criticato quella previsione, dicendo che “limiterebbe le opzioni di risposta militare” e che potrebbe anche “privare l’Amministrazione della flessibilità necessaria” di decidere come comportarsi in merito al trattato, oggetto di polemiche con la Russia in questi anni.

– Newsletter Transatlantico N. 35-2017

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