– di Andrew Spannaus –
Un attacco chimico, giudizi immediati della stampa, e pressioni per un intervento militare. Quello che si vede in questi giorni in merito alla guerra in Siria ricorda quanto vissuto dalla precedente Amministrazione Usa, quella di Barack Obama, negli ultimi 4 anni. Alla fine Obama resistette alle pressioni, attirandosi numerose critiche interne ed internazionali; ora Trump invece ha già sferrato il primo attacco contro il governo di Assad in Siria, cambiando direzione rispetto alla volontà dichiarata di evitare nuove guerre in Medio Oriente.
La scorsa settimana sia il Segretario di Stato Rex Tillerson sia l’Ambasciatrice all’Onu Nikki Haley avevano detto che la politica Usa non era di rimuovere Assad dal potere. Queste dichiarazioni provenienti da due funzionari che su molti punti sono più in linea con il pensiero dominante nelle istituzioni politiche, sembravano certificare la svolta imposta da Trump: pragmatismo nella politica estera, basata sulla cooperazione con la Russia piuttosto che la continuazione dell’obiettivo del ‘cambiamento di regime’.
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April 11, 2017
Notizie, Strategia