– di Paolo Balmas –
Dopo pochi giorni dall’ingresso delle truppe cinesi nella prima base militare operativa all’estero lungo la Via marittima della Seta, a Gibuti, la Cina si è mostrata particolarmente attenta alle dinamiche geopolitiche regionali. Prima di tutto, Pechino ha dichiarato di essere pronta a inviare i propri soldati lungo i confini fra Gibuti ed Eritrea, in una missione di peacekeeping dove le due nazioni si contendono la terra. La proposta, presentata presso l’Unione Africana, è stata giustificata dal fatto che le truppe cinesi rimpiazzerebbero quelle del Qatar, ritirate lo scorso giugno in seguito alla crisi che ha colpito il paese arabo (il Qatar aveva disposto 450 uomini sulle alture del Dumeriah, dopo che fu siglato un cessate il fuoco nel 2010).
Nelle stesse ore, il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, incontrava a Pechino la sua controparte qatarina, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, al quale ha espresso il pieno sostegno della Cina al fine di risolvere la questione delle accuse rivolte al Qatar da altri paesi del Golfo e dall’Egitto.
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July 26, 2017
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