– di Andrew Spannaus –
L’Amministrazione Usa sembra aver cambiato decisamente direzione in merito alla Siria e alla Russia negli ultimi giorni, abbandonando la posizione sostenuta da Trump durante e dopo la campagna elettorale in merito alla necessità di collaborare con Vladimir Putin, e anche di non iniziare nuove guerre in Medio Oriente.
Il bombardamento della base aerea siriana di Shayrat, in risposta all’attacco chimico del 4 aprile ad Idlib, ha dato il via ad una serie di dichiarazioni aggressive da parte di Trump stesso e della sua squadra di politica estera, a partire dal Segretario di Stato Rex Tillerson e dall’Ambasciatrice all’ONU Nikki Haley. Se si rivelerà in effetti un cambiamento di rotta, cioè la decisione che “Assad se ne deve andare” dopo aver sostenuto il contrario pochi giorni prima, sarà una grande vittoria per le forze tradizionali dell’establishment americano, che si erano prefissate l’obiettivo di temperare gli eccessi di Trump, riprendendo di fatto il controllo sulla politica estera.
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April 15, 2017
Strategia