– di Andrew Spannaus –
L’incriminazione di Michael Flynn nel contesto del Russiagate mostra che l’attività del Procuratore speciale Robert Mueller è lontana dalla sua conclusione, ma conferma anche la mancanza di una base reale per l’accusa di collusione con la Russia mossa contro Donald Trump e i suoi consiglieri più stretti. Infatti il reato di cui Flynn si è dichiarato colpevole non riguarda la violazione di alcuna legge nelle sue interazioni con la Russia, ma piuttosto l’aver dichiarato il falso durante le indagini; dunque Flynn è stato beccato perché ha mentito in risposta alle pressioni create dalla campagna anti-russa, non perché ha commesso un crimine contro gli interessi della nazione.
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December 13, 2017
Notizie, Politica