(free) – di Paolo Balmas –
Il 9 dicembre 2016, il Parlamento della Corea del Sud ha votato in favore dell’impeachment contro la presidente Park Geun Hye. Nell’arco dei prossimi centottanta giorni la Corte Costituzionale coreana dovrà emanare un verdetto sulla legittimità della mozione, approvata da 234 legislatori (contrari sono stati solo 56). In questo periodo, il primo ministro Hwang Kyo Ahn assumerà la carica provvisoria di Presidente.
Park Geun Hye è stata accusata di essere coinvolta in un caso di corruzione. La campagna mediatica scatenata contro di lei ha fatto scendere il gradimento a pochi punti, dopo aver goduto di un altissimo consenso. Ad aumentare il giudizio negativo dell’opinione pubblica ha contribuito il rapporto della Presidente con Choi Soon Sil, amica ed ex moglie del capo di gabinetto di Park, che oltre a essere coinvolta nello scandalo è accusata di aver esercitato pressioni per ottenere favori personali.
Le prossime elezioni in Corea del Sud sono fissate per dicembre 2017, ma la situazione potrebbe richiedere elezioni anticipate, in base alla decisione della Corte Costituzionale. Seoul, in qualità di alleata di Washington, condivide con Roma la condizione di crisi di governo proprio nel momento più delicato del passaggio di poltrona da Obama a Trump; un passaggio che eserciterà chiaramente una forte pressione sui due Paesi. Per entrambi la crisi si ripercuote sia sulla gestione economica interna che sulle dinamiche esterne dell’energia e della sicurezza.
– Newsletter Transatlantico N. 83-2016
December 12, 2016
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