– analisi di Paolo Balmas –
Le implicazioni economiche e finanziarie del referendum che ha portato la Gran Bretagna fuori dall’Unione Europea sono innumerevoli e talmente complesse che nessuno riesce a descriverle in modo sintetico e organico. Ogni volta, la questione del dopo Brexit deve essere valutata sotto un certo punto di vista specifico. Ciò è vero anche per le relazioni con i paesi asiatici.
Prima di tutto si cerca di comprendere il nuovo approccio delle potenze estremo-orientali con l’Unione Europea e in particolare quello della Cina. Se è vero che queste nazioni, Repubblica popolare cinese, Giappone e Corea del Sud, avevano scelto Londra come testa di ponte per il mercato europeo, allora devono modificare le proprie strategie se vogliono mantenere i livelli di scambio commerciale con l’Unione.
I tre paesi hanno una relazione privilegiata con Londra. Gli investimenti diretti in Europa di Tokyo e di Pechino, negli ultimi anni, sono per lo più stati diretti in Gran Bretagna. Anche le imprese asiatiche hanno privilegiato la City come luogo per aprire le proprie filiali europee. Nel Regno Unito vi sono circa 1300 sedi di imprese giapponesi e in questi giorni (a meno che non abbiano cambiato idea nelle ultime due settimane) anche le imprese cinesi del settore ferroviario si stanno installando nella City.
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July 10, 2016
Economia