(free) – di Paolo Balmas –
Malgrado gli accordi per bloccare la produzione ai livelli di gennaio 2016, i grandi produttori di greggio stanno proponendo di tornare a un aumento immediato.
L’Arabia Saudita ha espresso anche l’intenzione di abbassare i prezzi dei futures relativi all’area dell’Europa nord-occidentale di 0,35 dollari al barile e di 0,1 dollari per i paesi mediterranei.
Si tratta di una strategia volta a più obiettivi. Il primo è di contrastare la crescita di competitività del greggio iraniano sul mercato europeo.
Inoltre, Riyadh sta cercando di conquistare porzioni di mercato europeo a discapito di Mosca. Il direttore del Dipartimento di Economia dell’Istituto russo per l’Energia e la Finanza, Sergei Agibanov, ha spiegato che la similarità fra il greggio saudita e quello russo degli Urali, permette a Riyadh di ampliare le proprie proiezioni soprattutto sui paesi nord-occidentali d’Europa.
Infine, data la regione in questione, si nota che il Regno saudita vuole aumentare la competizione contro gli stessi produttori europei, Gran Bretagna e Norvegia.
Ci si chiede, nel caso la Gran Bretagna rimarrà membro dell’Ue, se Bruxelles non debba considerare l’abbassamento del prezzo del greggio da parte dell’Arabia Saudita, in un’ottica di anti-dumping come di recente ha fatto nei confronti di altri prodotti cinesi.
– Newsletter Transatlantico N. 43-2016
June 19, 2016
Economia, Notizie, Strategia