– di Andrew Spannaus –
Il nuovo anno è iniziato con una serie di crolli sui mercati finanziari, riflettendo lo scoppio di alcune bolle già iniziato l’anno scorso. Il rallentamento dell’economica cinese è senz’altro un fattore importante. Non va dimenticato però che il processo è iniziato con la fine del Quantitative Easing della Federal Reserve, che ha rimosso la linfa vitale per certe operazioni speculative. Il risultato complessivo è quello di una fuga dai mercati più deboli e dalle commodities, alimentata dalle scommesse al ribasso che accentuano il ciclo negativo.
In questa situazione le banche italiane e di altri paesi dell’Europa meridionale sono state bersagliate in modo particolare in questi giorni, situazione che ad alcuni osservatori ricorda la stagione politica del 2011. Come allora è difficile spiegare perché la percezione di affidabilità di un paese cambia così rapidamente, senza apparenti motivi riscontrabili nell’economia reale o nei conti pubblici e privati.
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January 23, 2016
Economia, Notizie