A luglio le esportazioni cinesi di diesel e benzina sono aumentate rispettivamente del 181% e 145% (dati Reuters).
Tale incremento potrebbe ripercuotersi sui margini di profitto della raffinazione. Si ricorda che nel 2015 le compagnie del settore sono state quelle che hanno registrato le performance migliori del mercato, soprattutto dei bond, grazie al basso costo della materia prima e alla capacità di non far crollare il prezzo del prodotto finito.
Secondo OilPrice (che cita Bloomberg), il governo di Pechino avrebbe imposto, in visione del G20 per il mese di settembre 2016, un rallentamento della produzione degli impianti di raffinazione e anche di altre industrie, al fine di assicurare una visibile diminuzione dell’inquinamento atmosferico.
Le restrizioni potrebbero influenzare il mercato del petrolio poiché una decrescita dei consumi cinesi, seppur momentanea, si rifletterà sulla domanda globale di greggio.
– Newsletter Transatlantico N. 59-2016
August 29, 2016
Economia, Notizie